L’inizio della fine di Friedrich Nietzsche

Tutto mi affascina di quest’uomo, ogni suo pensiero che leggo e rileggo mi manda in estasi per giorni.
La sua sensibilità non ha eguali, la sua anima nobile ci ha regalato dei pensieri in cui perdersi dentro.
Ahimè, come molti grandi, la sua vita è stata segnata intanto dal dramma di non essere capito dai suoi contemporanei, da conflitti psicologici e terribili malattie.
Era il 3 gennaio 1889 si trovava in Piazza Carignano a Torino quando il grande Nietzsche ebbe il primo caso di follia in pubblico.
Il grande filosofo, vedendo frustare a sangue un cavallo, lo abbraccia e si rivolge al padrone del cavallo dicendo:” Tu, disumano massacratore di questo destriero” dopodiché cade in preda a spasmi. Questo fu il primo caso di follia pubblica anche se qualcuno dice che non abbia baciato il cavallo ma che ha inveito talmente contro il padrone del destriero da essere ammonito dalla polizia. Poco conta, quello fu il primo episodio del suo collasso mentale. Però, più cerco di studiare il filosofo ed approfondire il suo pensiero e più mi convinco che le numerose e terribili malattie vennero dopo. L’episodio del cavallo fu l’ennesimo trauma che la sua mente ultra-sensibile non poté affrontare e tanto meno superare. Da lì si chiuse in un mutismo più da disturbo di conversione che da malattia mentale vera e propria da cui poi forse scaturì la vera malattia neurologica. Ma penso che quell’episodio gli abbia fatto deporre le armi, tutto era stato ormai detto, con Zarathustra aveva portato all’uomo tutto ciò che poteva e l’episodio del cavallo rese evidentemente palese ciò che in cuor suo già sapeva: che tutto era inutile e che l’uomo non avrebbe mai capito il suo pensiero e se capito mai l’avrebbe accettato.
Eppure proprio in Zarathustra, quando torna agli uomini dopo 10 anni di solitudine in montagna, venne messo in guardia da un vecchio santo eremita che l’aveva visto ritirarsi in solitudine ed ora vedendolo tornare agli uomini dice:” …..allora portavi la tua cenere al monte; oggi vuoi portare il tuo fuoco nelle valli? Non temi le punizioni che colpiscono l’incendiario?…………un risvegliato è Zarathustra: che cosa cerchi ora fra i dormienti?……Sono diffidenti con gli eremiti…….i nostri passi risuonano loro troppo solitari per le strade. Come quando di notte, nei loro letti sentono passare un uomo molto prima che si levi il sole; di certo si chiedono:dove va il ladro?…”
ELO

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