Riflessioni sulla narrazione delle gesta di Silvio Berlusconi

Non vorrei mai offuscare in qualche modo l’immagine/narrativa della vita di Berlusconi ed il processo di beatificazione del “De cuius Cavaliere” già avviato, però mi sento in dovere, soprattutto per le giovani generazioni e per gli adulti più distratti fare delle specifiche.

Nel 1990 uscì un libro che acquistai “Il padrone del diavolo: storia di Silvio Berlusconi” di Giorgio Ferrari edito da Camunia. Questo libro racconta la storia della nascita dell’impero del cavaliere. Purtroppo, prestai il libro a qualcuno e non mi è più tornato indietro (mai prestare i libri!) ma ricordo a grandi linee i fatti, soprattutto i più significativi. Ovviamente, di tutti i fatti descritti nel libro, questo narra la storia dagli anni Settanta al 1990 anno di pubblicazione del manoscritto come di tutti i processi in cui è stato coinvolto ed anche in qualcuno condannato negli ultimi trent’anni, non vi è nulla nella narrazione di questi giorni.

Secondo l’autore del libro, il trampolino di lancio il Cavaliere lo trova in un fatto cruento di cronaca del 1970, esattamente il 30 agosto di quell’anno, un duplice omicidio e conseguente suicidio chiamato in seguito: “Il delitto di via Puccini”. Il marchese di Casate, Camillo Casati Stampa di Soncino, uccise la moglie Anna Fallarino ed il giovane amante Massimo Minorenti per poi suicidarsi. La coppia aveva una figlia: Anna Maria Casati Stampa nata il 22 maggio 1951 che rimase orfana all’età di 19 anni (per le leggi dell’epoca risultava minorenne).

Il tribunale nominò come curatore un personaggio che poco dopo si trasferì a Roma per incarichi, se non erro, politici quindi affido la cura della fanciulla beneficiaria dell’eredità, tra cui i terreni ove sorse Edilnord e la villa di Macherio, ad un avvocato suo amico e conoscente di Silvio Berlusconi: un tale Cesare Previti. Berlusconi intravide in Cesare Previti e soprattutto nelle proprietà della giovane Anna Maria Casati Stampa, la possibilità di coronare il suo sogno: quello di divenire un costruttore edile. Quindi comincio a fare pressioni su Previti per l’acquisto del terreno alle porte di Milano, l’impresa non fu assolutamente ardua in quanto il magistrato a cui era stata affidata la ragazza non poteva occuparsene e demandò tutto a Previti che dietro lauto compenso riuscì a far acquistare il terreno a Berlusconi ad un prezzo ridicolo. La ragazza intanto divenne maggiorenne, iniziò a viaggiare, forse anche per dimenticare il dramma vissuto. In uno dei suoi viaggi conobbe un giovane argentino di cui si innamorò e si trasferì in Argentina. Una volta ultimate le pratiche di successione e legali, visto che il testamento era stato impugnato dagli eredi della Fallarino, si presentò il problema di pagare le tasse. Previti contattò la ragazza per il pagamento di queste somme ma siccome queste proprietà e forse l’Italia stessa risultavano alla ragazza fonte di malessere in quanto ricordavano il funesto episodio del 30 agosto 1970, mise tutto nelle mani di Previti ed anche in questo caso, dietro lauto compenso, il buon avvocato vendette tutto a Berlusconi. La casa con tutto ciò che c’era dentro e l’enorme giardino antistante furono svendute per coprire il prezzo della tassa di successione. Questo fu l’inizio. Gli altri aiuti a Berlusconi vennero dall’amico Bettino Craxi con una serie di leggi fatte per consentire le trasmissioni a livello nazionale in quanto il Berlusca aveva fiutato nella televisione il business del futuro. E questa fu la seconda grandissima fortuna di Berlusconi se così possiamo chiamarla! Con l’avvento dei magistrati Antonio Di Pietro e Gherardo Colombo che diedero vita all’indagine mani pulite, tutta l’impalcatura politica su cui reggevano le aziende del Cavaliere rischiava di crollare e fu in quel momento che il Cavaliere venne costretto a scendere in politica. Mi fermo qui non vado oltre perché il resto della storia spero sia ancora vivida nella mente dei più. Negli ultimi trent’anni Berlusconi ha speso circa 180 milioni di euro per difendersi da una magistratura a suo dire persecutoria. Quindi, concludo dicendo che, a mio modesto avviso, Silvio Berlusconi ed il berlusconismo hanno segnato un’epoca, hanno in un certo senso sdoganato l’establishment italiano dal profondo bigottismo che regnava fino agli anni 70/80, di sicuro è stata una mente brillante ma da qui ad idolatrarlo ne passa di acqua sotto i ponti.

ELO

Related posts